Trattare di materiali di recupero significa indubbiamente parlare di eco design.
I primi accenni di questo ambito si hanno a partire dalla fine del ‘900 quando si comincia ad avere una sensibilità ed un occhio di riguardo nei confronti della natura e di ciò che la circonda. Ancora oggi lo smaltimento ed il riciclo di alcuni materiali rimane molto costoso. Di conseguenza l’uomo si è adoperato per sviluppare materiali ecosostenibili e biodegradabili.
Anche il mondo del design segue questa direzione: i designer di oggi recuperano e riciclano materiali di scarto, in disuso o materiali già utilizzati in passato per altre cose, come vecchie finestre o vecchie tavole di legno. Ad oggi il “riuso” è sempre più in voga, e EN23 ne cavalca l’onda facendo di questo concetto un caposaldo dei suoi valori e della sua filosofia, recuperando vecchi oggetti difficili da smaltire stravolgendoli e trasformandoli in prodotti di design non convenzionali, unici ed eclettici.
Tra i primi complementi d’arredo ecosostenibili possiamo ricordare sicuramente quelli in cartone alveolare riciclato, che rappresentano un’ottima via per recuperare in modo eco sostenibile. Una pentola per la pasta può diventare un paralume, una cassetta della frutta una fioriera, tutto può essere riutilizzato.
Vecchi portoni possono trasformarsi in tavoli o in spalliere di letti, per non parlare dei cari e vecchi pallet, ma non tutto può essere riutilizzato in maniera originale e allo stesso tempo rispettando standard di qualità e creatività. Ad esempio scegliere e riciclare degli oggetti con un passato storico piuttosto che degli oggetti di uso comune è un aspetto fondamentale.
L’up-cycle, recupero, risolve una serie di problemi di arredo in maniera eccellente senza dover per forza affollare la propria casa di complementi low cost, standardizzati e di mediocre qualità. Il modernariato, ad esempio, al momento è uno degli stili più utilizzati per arredare in modo industriale e non convenzionale i propri ambienti.
Il recupero di EN23, si basa sulla ricerca di oggetti con un passato storico, perché un oggetto originale dell’epoca, se enfatizzato nel giusto modo, racconta attraverso i segni del tempo la sua storia rendendo più romantico il concetto di recupero e più autentico l’aspetto vintage. Recuperare oggetti rappresentativi derivanti da una passione, da un hobby, come fa EN23, fa aumentare ancora di più il valore dell’oggetto stesso, che non viene ristrutturato ma viene pulito in modo approfondito lasciando intatti i segni del tempo come i suoi graffi, le sue decolorazioni, le sue ammaccature, ciò che a noi piace chiamare le “rughe”, come se fossero delle persone vere con la loro storia da raccontare attraverso le loro cicatrici ed i loro anni di esperienza passati che trasmettono un determinato fascino.
L’idea di riutilizzare oggetti provenienti da passioni comuni come i motori (auto, moto, navi, treni e aerei), la militaria (esercito, marina e aeronautica) ed il tempo libero (musica, sport, cinema, fotografia e videogames) dà modo ai prodotti EN23 di raccontare e trasmettere la propria storia.
La scelta dei materiali di produzione e di recupero si dimostra uno degli aspetti fondamentali per rispettare quei criteri di ecosostenibilità sopra descritti. Allo stesso tempo bisogna sapere individuare oggetti che, anche se di seconda mano, possano essere si recuperati e che siano resistenti e che durino con il passare degli anni.
I prodotti EN23 sono pensati seguendo questo principio, scegliendo oggetti pronti a resistere nel tempo, come ad esempio Dazio che si integra perfettamente all’interno del suo nuovo ruolo e con i materiali scelti per assemblare e costruire il prodotto finito.
I materiali utilizzati per la realizzazione, sono tutti di prima qualità tra cui alluminio, PMMA, ottone e legno o acciaio, trattati per mantenere il più possibile a lungo le loro proprietà. La prerogativa di EN23 è di non invadere l’oggetto recuperato, proprio perché è esso stesso il fulcro di ogni prodotto, mantenendo intatta la natura delle materie prime utilizzate per la realizzazione del complemento d’arredo finito. E’ molto importante enfatizzare le nette differenze che ci sono tra il nuovo complemento d’arredo di design e l’oggetto originale dell’epoca recuperato.
Andiamo alla ricerca di pezzi particolari con un vissuto storico appartenente al XX secolo capaci, una volta reinseriti nel loro nuovo contesto, di dare personalità agli interni di un appartamento e supportare sia uno stile d’arredamento classico che uno stile più industriale e moderno.
Le strade che il nostro team usa per recuperare gli oggetti che selezioniamo, sono diverse. La ricerca è la fase più delicata, bisogna capire istantaneamente le potenzialità dell’oggetto che ci si presenta davanti, intuendo subito il tipo di riutilizzo che potrebbe offrire, stimando anche il valore che potrà avere una volta trasformato in un prodotto di design.
Se il valore di acquisto dell’oggetto è alto, difficilmente viene preso in considerazione, in quanto una volta progettato si ha il rischio di andare fuori target o di avere un prodotto il quale costo non è allineato a quello che si offre sotto forma di complemento di arredo.
EN23 passa le sue giornate in giro tra mercatini di antiquariato, modernariato e vintage, con collezionisti, accumulatori seriali o tramite internet sempre alla scoperta di oggetti “wow” che il team trasformerà poi in complementi d’arredo di design, pronti a soddisfare le vostre esigenze.
È stato durante una passeggiata in un mercatino delle pulci di Milano che ci è venuta l’ispirazione per Gastone.
Un vecchio giradischi del primi del ‘900 con il grammofono incorporato, attira la nostra attenzione ricordandoci la forma a chiocciola delle turbine. Ci siamo subito messi alla ricerca della turbina giusta per creare il prodotto EN23: Gastone è dunque la riproduzione moderna di un grammofono realizzato con la chiocciola di aspirazione di una turbina con la base ed il cono di ingresso dell’audio in PMMA.
Guglielmo, invece, un vecchio collezionista di cimeli di guerra, era venuto in possesso di un lotto fondo di magazzino di repliche anni ’50 di elmetti modello 33, quelli utilizzati nella Seconda Guerra Mondiale. Se ci riflettiamo la funzione degli elmetti è quella di proteggere la testa, il cuore della nostra vita e delle nostre menti. Così Guglielmo racchiude e protegge la luce come le nostre idee all’interno della nostra testa.
Guglielmo è la lampada da tavolo con al posto di un paralume un elmo successivo alla Seconda Guerra Mondiale che grazie ad uno snodo meccanico può essere ruotato e inclinato in modo da indirizzare la luce come si desidera. La base e lo stelo sono invece realizzati in ottone vetrificato.
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